Erminia Passannanti. Poem. "Al frantoio". Interpretation.

AL FRANTOIO Ignoro il nuovo, ho un occhio storto. Guardo, ricordo tutto, eh, sì ricordo troppo le storie dei miei avi. Con un basto pesante sulla groppa vengo alla grossa macina di cui mi dico l’asina. Fui una stupida, penso talvolta: sono stata di qualcuno, appartenevo a un tarlo, alla mola cigolante il cui peso apprendevo scavando in tondo un solco, a testa bassa. Avevo costantemente nella testa quell’odore di sansa, l’intenso verde-oliva della pietra, il volo scomposto delle mosche, mio padre che assaggiava l’olio con due dita–fuori di lì, l’aria era bianca. Lo chiamano percorso. Se avessero prodotto vasellame, sarebbe stato, quel fosso circolare, una perfetta tomba per l’oggetto. Io vi stampavo l’orma del mio zoccolo. Si riduce, il presente, a una massa pastosa per il torchio, anno per anno, un giro dopo l’altro, e distilla una nenia. Si decanta da sola, sono stanca. https://play.google.com/store/books/details/Erminia_Passannanti_Il_Torsolo_del_Ventre_ed_Altre?id=-dCVDwAAQBAJ&P...