Nozione non lineare del Tempo. Il Tempo-Campo. Una proposta. Erminia Passannanti


CONSIDERAZIONI PRELIMINARI

In occasione di una conversazione con un'amica di gioventù ai tempi del liceo che lamentava che se ci fossimo incontrate nuovamente dopo 50 anni, non avrei trovato più la stessa amica, disegnai questa mia concezione non lineare del Tempo.

Secondo questa mia concezione, il Tempo non è un percorso lineare simile a strada che parte da un punto A per arrivare ad un punto finale, qualsiasi sia la lettera del "chilometraggio" raggiunto nella propria esistenza.

Il Tempo è il vivere consumando non giù le unità di Tempo ma l'energia chimica (fisica, mentale, affettiva, eccetera).

Il Tempo può solo essere calcolato in rapporto alla propria esistenza e a quella dele persone con cui si è in compresenza.

Il Tempo è percepibile come compresenza con chi percepiamo e ci percepisce. Finita la vita, finisce il Tempo per chi lo ha vissuto, e finisce non in modo relativo, ma Assoluto.

Per coloro che sono in compresenza con la vita, mettiamo, di un familiare o di un amico, il Tempo continua fino a che anche la loro vita continua. 

Questo comporta che si può ancora vivere con chi non c'è più, nella copresenza della memoria e del ricordo che concretizza e da forma a chi non c'è più attraverso le ricostruzioni esistenziali del vivente.

TEORIA DEL TEMPO COME "CAMPO"

Come possiamo immaginare questo Tempo costruito di vita e memoria in compresenza chimica, conoscitiva ed affettiva?

Lo possiamo immaginare come un "campo" con possibilità di spostamento all'interno di questo spazio non regolate dal concetto lineare del Tempo, ma con quello delle circostanze delle copresenze. I movimenti, se registrati, rappresenterebbero un groviglio di intrecci non lineari, molto simile ad uno scarabocchio.

In questo campo, io posso raggiungere di nuovo, -- e di nuovo ancora, senza limite all'interno di questa compresenza, -- l'amica ritrovarla in molti punti di congiunzione dello scarabocchio degli incontri della compresenza vitale, o in persona fisica, o nella forma della mia memoria.

Fino a che questa relazione esiste, esiste la possibilità del Tempo relativo (all'esistenza). Fuori di essa, quando tutti i compresenti saranno morti, il Tempo finisce in modo Assoluto.

CONCLUSIONI

Il Tempo-Campo è fatto di Unità percettive ("campi" ed inter-campi), per chi lo percepisce. Fuori da questa percezione personale e relazionale, il Tempo non esiste. 

Quello che è esistito, scompare, si annichilisce. Rimangono solo tracce per chi lo studia e ne registra i dati cronologici astratti.




Erminia Passannanti (c) 2020
Salerno, 2 settembre 2020




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