GIANMARIO LUCINI. Scambio di idee con Erminia Passannanti su stile e tematiche in Exstasis, di (LietoColle, 2003)

Gianmario Lucini

Nella tua scrittura poetica è presente una buona sana dose di artificio, o meglio, emerge la duplice intenzione di celebrazione e trasgressione dei metri e dei codici tradizionali, come hanno notato Romano Luperini, Pietro Cataldi e Guido Guglielmi. Sei d’accordo con questa definizione?

Erminia P.

Si, certamente. La forma espressiva che a volte scelgo è, infatti, influenzata dalle ricerche stilistiche delle avanguardie storiche surrealista ed espressionista. Oltre a ciò, la mia personale “affabulazione” poetica è condizionata dal sedimento delle fiabe e dal disegno, che rappresenta una delle mie modalità espressive.

Gianmario Lucini

A livello del discorso, si nota un'attenzione alla filosofia esistenzialista, al pensiero fenomenologico, e al cerebralismo che hanno suggerito in più di una occasione coincidenze con il linguaggio di Alfredo Giuliani, Dylan Thomas, e soprattutto di Amelia Rosselli, come ha sostenuto Romano Luperini. “Lo spazio di queste poesie è fra Sylvia Plath e Amelia Rosselli, ma con in più una concretezza (talora persino luminosa) tutta mediterranea. Averla unita al senso di vertigine e di spaesamento: sta qui l’originalità della scommessa poetica di Erminia Passannanti (della sua doppia natura, direi, di meridionale oxfordiana). Quella luminosità mediterranea s’incontra e si scontra con una foschia nordica, e ne risulta perciò come straniata e persa. E tuttavia resta lì, come una possibilità frantumata, come un’eco di un mondo possibile e ormai perduto.’ (Macchina, 2000) Cosa puoi tu stessa dire di questa tendenza?

Erminia P.

Come dicevo, i codici poetici delle mi raccolte, soprattutto in Mistici ed Exstasis, possono apparire densamente ancorati nelle avanguardie, ma, allo stesso, tempo rivelare echi della poesia dell’Ottocento. Io volevo che fossero espressione di un artificio, una macchina poetica che mantiene in equilibrio il vecchio e il nuovo. Ho cercato di costruire questo rapporto.

Gianmario Lucini

Si percepisce manierismo in molte tue poesie, un po’ di Gadda e un po' di Pirandello. E’ ovviamente intenzionale.

Erminia P.

Sì, certo. Sono contenta che tu ti sia accorto dell’influenza di Gadda nelle mie poesie. Il controllo formale che spiegavo assume in molti componimenti di Exstasis una posa neo-barocca, la quale attinge la sua espressività da una classicità ed insieme religiosità della visione del mondo, instillatami in famiglia e, penso, desunta dai miei studi a scuola e all’università. Queste due tendenze culturali determinano quelle mie manipolazioni della scrittura poetica, che poi costruiscono la maschera del manierismo neobarocco.

Gianmario Lucini

Nelle tue poesie di Exstasis l'insorgenza del disordine, della profanazione linguistica è un impatto immediato per il lettore. Il lessico comunica una corporalità e nudità fragile, ma estrema, ora onirica, ora estatica (vedo che hai scelto come immagine di copertina della raccolta la foto di Jerry Uelsmann di un corpo di donna che giace riverso e nudo, e il cui ventre si trasforma in un fiume, in un sogno contro un paesaggio stilizzato, in bianco e nero.

Erminia P.

Questa foto è davvero quello che cercavo, rappresenta una forza capace di trascinare la mente e la poesia anche nell’abbandono creativo che è sempre sia estatico sia tremendo. Nel sogno non c’è quasi mai ironia, mentre molte mie poesie di Exstasis adottano registri ironici, oltre che onirici e, in certi testi, anche di concedono la follia del linguaggio afasico.

Gianmario Lucini

Alcuni di questi testi sembrano essere stati scritti per la performance, come “Io e Gabriele: una frazione notturna”.

Erminia P.

Esatto, sono dei monologhi drammatici con “personae” altre da me. Alcune poesie da Exstasis sono state recitate da attori al ‘Royal & Albert Museum’, di Londra, lo scorso autunno 2003, all’interno del progetto ‘Mind your language’.

In effetti, il titolo suggerisce l’uscita dalla “stasis” (non tanto l’estasi). Per me era un gioco di parole “ex” – “stasis”.

Gianmario Lucini

Simultaneamente ad Exstasis (Liecolle, 2003) tu ha pubblicato una seconda raccolta, dal titolo Mistici (Ripostes, 2003) che contiene una stessa rielaborazione, in chiave postmoderna, delle tematiche del misticismo medievale (si veda la coincidenza di una poesia quale 'Il Roseto ascetico' (si veda disegno), pubblicata in Exstasis, ed il racconto in prosa poetica La Chiesa di Dio, pubblicato in Mistici). Mi pare che abbia colto bene il messaggio di questo ultimo testo, Pietro Cataldi, che ha affermato (e ti cito paste & copy tutto il testo): “Questa poesia afferma anzi che c’è altro da trovare: forse i modi in cui i contrari possano convivere senza il dolore della contraddizione; i modi in cui io e non io, una cosa e un’altra, qui e altrove, ora e ieri, una ragione e la sua opposta possano stare nello stesso luogo, accolti nel medesimo giro d’occhi, senza turbamento. Anche per questo nella stessa poesia trovano posto gli inconciliabili del lessico: «schifo» e «bellezza», «pisciare» e «germogli» (in “Se proprio Dio” e in “L’altra faccia”); e convivono i segni di una tensione (formale, strutturale, metrica) fra apertura e chiusura: in “W la Revoluçion” l’ultimo verso di strofe coincide per esempio con l’inizio di un nuovo tratto sintattico, così che mentre una voce annuncia l’intervallo l’altra lo neghi. Bisogna infatti imparare a vedere, insieme, ciò che c’è e ciò che non c’è, ciò che si vede e ciò che è invisibile, l’ovvio e l’assurdo. E’ questa, forse, la chiave del titolo Mistici: la possibilità di fondere ciò che deve restare separato, il sogno di unire i contrari, di vedere nel dato concreto e misurato dell’esperienza la dismisura di un’interezza. «Possono esserci angeli,/ in questa stanza, come diavoli» (Calcolo). La stessa lunga prosa conclusiva sui dogmi evangelici è una riflessione dolorosa sull’impossibilità di una cosa che dovrebbe essere vera.”

Erminia P.

Quando un poeta ha studiato come ho fatto io, tra le altre discipline accademiche, anche teatro e storia delle tradizioni popolari, antropologia culturale e avanguardie letterarie, e quando un poeta è stato cresciuto in una famiglia dove disegno e poesia erano i modi della comunicazione, allora quel materiale appreso, assorbito, si riversa come un fiume nella scrittura personale. Tutto passa attraverso la memoria e l’estro.

Gianmario Lucini

Vorrei citare nuovamente Cataldi. “Per essere una sfida di conoscenza (e non un movimento regressivo e consolatorio), questo stile ha dovuto fare i conti con l’esperienza della frantumazione come condizione di insensatezza, ha dovuto vedere la discontinuità senza redenzione, ha vissuto l’esperienza dell’epifania senza luce di universalità: dal punto di vista della poetica, e storicizzando, il sogno della tradizione simbolista ha conosciuto la deprivazione imposta dall’assurdo, cioè dal moderno: dal rigore del sapere configurato quale assurdo.” Cataldi ha osservato qualcosa di importante della tua scrittura poetica, Erminia, ovvero che é “uno dei casi non frequenti in cui valga la pretesa della ricomposizione del senso pure nella consapevolezza della sua impossibilità: di nuovo una pretesa (mistica in senso figurale) di compresenza dei contrari. E qui cito le tue parole, cioè, la «speranza/ di coesione tra sabbia e cemento» (“Casa di poesia”). [Pietro Cataldi, 2003]

Erminia P.

Cataldi è stato intuitivo sui meccanismi sottostanti la mia scrittura.

Gianmario Lucini

E’ come se il testo mettesse al corrente il suo interlocutore dei suoi dati tecnici e formali, mostrandone l'uso e la ragione da un punto di vista empirico, oltre che teorico (si veda 'Cerco ogni notte', Macchina, 2000: 'forse voglio un registro fiscale,/ uno schedario polveroso in cui annotare/ogni sensuoso moto irrazionale'). Come commenti questa affermazione?

Erminia P.

In Exstasis, le dimensioni oniriche o metafisiche indicano l’intenzione metapoetica della dinamica di base dei miei procedimenti retorici e stilistici.

Erminia P.

Cataldi è stato intuitivo sui meccanismi sottostanti la mia scrittura.

Gianmario Lucini

Sembrerebbe che il testo mettesse al corrente il suo interlocutore dei suoi dati tecnici e formali, mostrandone l'uso e la ragione da un punto di vista empirico, oltre che teorico (si veda 'Cerco ogni notte', Macchina, 2000: 'forse voglio un registro fiscale,/ uno schedario polveroso in cui annotare/ogni sensuoso moto irrazionale'). Come commenti questa affermazione?

 Erminia P.

In Exstasis, le dimensioni oniriche o metafisiche indicano l’intenzione metapoetica della dinamica di base dei miei procedimenti retorici e stilistici.


POESIE

‘L’eccellenza del paradisiaco nella genesi e nel vocabolo: Rosa Prima’

Il consacrato mirabile del celato roseto non si lascia sfuggire due rigori: il sermone intellettivo e l'allocuzione sonora

L’ intellettivo è l’esame dei radicali enigmi della sopravvivenza, pena capitale, rinomanza del Poveracolo e della sua santissima sorella

La sonora è l’Ave Madrina, preceduta dal Pater, filosofando e guardando con meraviglia in pari lasso le quindici cardinali temperanze praticate dal fanciullo scalzo e dolcissimo [e da Maria] nei quindici fatti incomprensibili del Roseto propizio

Nel brandello iniziale delle dieci rose di cui tratto la prima e l'ultima si omaggiano e molto si vagliano gli arcani gioiosi e i misteri angosciosi nella foggia e nella regola in cui sono declamate al presente

‘Il rovo evanescente: Rosa Ultima’

Devono una fede pia – increduli non creduli – nel giusto mezzo della verità e del vizio

E sono questi Infanti orgogliosi per carità diffidenti a negare – non le Sacre Scritture ma il tranello alla fede e alla morale [teso dal maligno]

La Tradizione smentiscono in cui pure sprofondano per orgoglio e pretesa sufficienza intinta del sangue del soffio vitale

Seri autori d’ umana fede, ai racconti non contrari né alla ragione, polmoni straordinari e villosi - tesi, i petti

Ora il Rosario - salutazione angelica – santo rovo evanescente - roseto - e non per niente – perla d’Oriente e d’Occidente gioiello umile sottomesso sola preghiera essendo [le lacrime di Cristo di cui è intriso il sudario]

Certo è che i principi immateriali inequivocabili poderosi e sfavorevoli del nostro periodo - scorrendo con gli occhi di tal genere i rapporti - ne disporranno in ipotetico l'autenticità come senza eccezione adibiscono a fare

Nondimeno ego distinto non ho compiuto che trascriverli da buoni autori contemporanei e in parte da un recente libro del padre domenicano Anthonio Tomasi che conferito ha il titolo Il Roseto ascetico a sua madre

Del resto – indivisi – hanno appreso che sussistono tre varietà d’adesione da concesse notizie. Agli episodi riportati dalla santa pagella siamo tenuti a offrire assentimento altissimo; ai resoconti irreligiosi che non nauseano l’ intelletto alcuno. da niuna parte è scritto

 Testi originariamente composti a Oxford,  nella primavera del

 2002   

 

Della stessa autrice:

I 5 Poeti del Premio Laura Nobile

(Vanni Scheiwiller, 1995)

Macchina

(Manni Editore, 2000)

Mistici

(Edizioni Ripostes, 2003)

Exstasis

(Lietocolle Editore, 2003)

La realtà

(Edizioni Ripostes, 2004)

Il Roveto

(Troubador Publisher, 2005)

Il Torsolo del Ventre ed altre Fandonie

(Troubador Publisher, 2006)

Il Morbo

(Edizioni Biagio Cepollaro, 2007)

 


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