Antologia: Matrilineare
titolo | Matrilineare |
sottotitolo | Madri e figlie nella poesia italiana dagli anni Sessanta a oggi |
autore | AA.VV. |
curatori | Loredana Magazzeni Fiorenza Mormile Brenda Porster Anna Maria Robustelli |
editore | La Vita Felice |
formato | Libro |
genere | Agape |
collana | Agape, 182 |
pagine | 240 |
pubblicazione | 11/2018 |
ISBN/EAN | 9788877996982 |
ERMINIA PASSANNANTI (2002)
Di mia madre
non chiedermi perché
l’insondabile occhio che mi guarda
equivalga al catino
in cui mi specchio
pettinandomi all’alba
quando rammento
i discorsi inconcludenti
di mia madre
ho trascritto le sue labbra
e rievocato la sua voce
della significanza
come un occhio che scruta
o un dito puntato
d’un dio d’un gendarme
sebbene me ne stia
tra un ruscelletto verde
e due pietre angeliche
ancorché fraintesa
pur godo del ricordo
di quelle tre quattro strofe
ch’ebbi a ponderare
quale loro unica giudice
e dal catino traboccano
le acque della bellezza
putride
una voce baritonale
canta
ma senza strazio
spoglia di colpa storica
una nenia insaziata
un grido senza fede
e senza speranza
volendo molto amare
e grandemente
giustificare la propria esistenza
pagando non più
di tre centesimi al mese
ma, dov’è mia madre?
credevo d’averla lasciata seduta
quaggiù in giardino
quieta nella sua vestaglietta
da casa a fiori azzurra
in tardiva difesa delle tasche
con fiera risolutezza d’orfana
a frangere le coerenze altrui
ma senza disappunto
ah, eccola dove credevo fosse
malgrado il silenzio
della posa marmorea
vedi come alza verso di me lo sguardo
celeste
del volto lacerato
sorride, stringe le labbra
come a baciare l’aria.
Prefazione di Maria Teresa Carbone
Postfazione di Saveria Chemotti
«Questo libro nasce dal piacere condiviso di colmare una lacuna», scrivevano una decina di anni fa Loredana Magazzeni, Fiorenza Mormile, Brenda Porster e Anna Maria Robustelli, nella premessa al primo prodotto della loro collaborazione, l’antologia Corporea. Il corpo nella poesia contemporanea femminile di lingua inglese (Le Voci della Luna 2009).
Alle origini del libro, spiegavano ancora, c’era «l’importanza di non perdere il valore di una riflessione collettiva di grandi proporzioni scaturita dalla riscoperta del corpo in ambito femminile e femminista». Riflessione tanto più opportuna, si potrebbe aggiungere oggi, se si considera che la ritrovata dimensione della fisicità, all’inizio oggetto di un dibattito appassionato ed effervescente, è poi stata piuttosto rapidamente etichettata come datata e marginale, connessa a una fase eroica ma superata del femminismo.
Da allora il piccolo gruppo di autrici e traduttrici, singolarmente coeso a dispetto della dislocazione in diverse città italiane (Bologna, Firenze, Roma), ha curato una seconda raccolta, La tesa fune rossa dell’amore. Madri e figlie nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese (La Vita Felice 2015), un tema che ritorna adesso con Matrilineare. Madri e figlie nella poesia italiana dagli anni Sessanta a oggi, e che conferma la coerente linea di ricerca delle quattro studiose.
Anche qui, infatti, le curatrici potrebbero rivendicare il merito di avere colmato una lacuna, dato che la relazione “matrilineare” nella poesia italiana del secondo Novecento e di questi primi anni Duemila non è stata finora indagata in modo approfondito. E di certo la riscoperta del corpo è un filo che percorre moltissimi dei testi inclusi nell’antologia, a partire – quasi un programma – da quello che apre il volume, l’esergo affidato a Mariangela Gualtieri («ho toccato la sua natura calda e bagnata/ e ho rotto le acque di sotto nel grande/ schianto schizzavo su un tavolo di pietra»).
Ma rispetto ai libri precedenti un distacco c’è, e non è da poco: per la prima volta Magazzeni, Mormile, Porster e Robustelli abbandonano il territorio vasto e variegato dell’anglofonia e compongono una selezione che, a partire dal medesimo perimetro tematico della Tesa fune rossa dell’amore, attinge a testi nati in lingua italiana, secondo un criterio di grandissima inclusività. Ne deriva, per chi vorrà leggere il libro inserendolo nel percorso delle curatrici, una pluralità di possibili confronti, dalle “variazioni generazionali” che si possono intravedere dagli anni Sessanta a oggi, alle diverse posture fra autrici di lingua madre italiana e autrici che hanno scelto l’italiano come lingua letteraria, ai differenti archetipi che segnano in questo campo la poesia di lingua inglese (dove hanno ruolo centrale le fiabe popolari) e la poesia di lingua italiana (segnata dall’influsso della religione).
È una lettura ricca e nutriente, quella di Matrilineare, che senza dubbio nuove letture e scritture sarà capace di generare.
Maria Teresa Carbone
Testi di:
Laura Accerboni
Nadia Agustoni
Franca Alaimo
Silvia Albertazzi
Cristina Ali Farah
Annelisa Alleva
Antonella Anedda
Cristina Annino
Paola Ballerini
Maria Adelaide Basile
Dina Basso
Maddalena Bergamin
Mariella Bettarini
Elisa Biagini
Valeria Bianchi Mian
Federica Bologna
Maria Borio
Maria Grazia Calandrone
Maria Clelia Cardona
Alessandra Carnaroli
Anna Maria Carpi
Patrizia Cavalli
Marcella Corsi
Roberta Dapunt
Anna Elisa De Gregorio
Vera Lúcia De Oliveira
Anna Maria Farabbi
Annamaria Ferramosca
Biancamaria Frabotta
Luciana Frezza
Sonia Gentili
Giovanna Gentilini
Marina Giovannelli
Liliana Grueff
Mariangela Gualtieri
Jolanda Insana
Vivian Lamarque
Adriana Langtry
Mia Lecomte
Rosaria Lo Russo
Rosella Mancini
Dacia Maraini
Daria Menicanti
Gentiana Minga
Silvia Molesini
Anna Maria Ortese
Helène Paraskeva
Erminia Passannanti
Gilda Policastro
Barbara Pumhösel
Giusi Quarenghi
Maria Pia Quintavalla
Alessandra Racca
Rossana Roberti
Fernanda Romagnoli
Candelaria Romero
Franca Rovigatti
Barbara Serdakowski
Francesca Serragnoli
Giovanna Sicari
Maria Luisa Spaziani
Bianca Tarozzi
Eva Taylor
Lucia Tosi
Mariagiorgia Ulbar
Maria Luisa Vezzali
Stefania Zampiga
In copertina: Indecifrabile, opera di Cristina Bove.
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