L’ABITO MORALE DI OLIVER TWIST

Un film, questo di Roman Polanski, che ripropone l’abito morale del ritratto di personaggio e della sociologia della letteratura dickensiana. Conoscere il romanzo non è conditio sine qua non per l'apprezzamento estetico ed emotivo di questa pellicola, tuttavia, a chi abbia avuto modo di leggerlo,soprattutto in gioventù, peserà forse l'assenza della voce fuoricampo del narratore onnisciente, che nella scrittura del romanzo è guida, che istruisce, diverte e conforta il lettore, il quale viene chiamato a partecipare non solo visivamente, con compassione, alla vicenda del piccolo orfano, Oliver (interpretato da Barney Clark), ma tramite la condivisione di principi e visioni del mondo argute, benevole, obiettive, penetranti.

Nel film viene riprodotto in modo esaustivo l’ambiente della Londra malandrina del diciannovesimo secolo, dove si aggirano criminali efferati, ladri e prostitute, descritti con perizia psicologica dall’autore nella stesura di questo suo secondo romanzo che si protrasse con pubblicazioni a puntate dal febbraio del 1837 all’aprile del 1839.

Agisce costantemente per il bene e contro l’oppressione sociale, il Polanski de Il pianista ed Oliver Twist (2005) ormai recuperato dagli abissi allucinati di Rosemary's Baby: diventa affettivo, caritatevole, fedele alla scrittura e al mondo delle idee di Charles Dickens, a promuovere la solidarietà, la generosità, e la gratitudine, contro il male congenito del potere e dell’abuso verso gli umili e i diseredati:

"Now, the old gentleman came in as brisk as need be; but, he had no sooner raised his spectacles on his forehead, and thrust his hands behind the skirts of his dressing-gown to take a good long look at Oliver, than his countenance underwent a very great variety of odd contortions. Oliver looked very worn and shadowy from sickness, and made an ineffectual attempt to stand up, out of respect to his benefactor, which terminated in his sinking back into the chair again; and the fact is, if the truth must be told, that Mr. Brownlow's heart, being large enough for any six ordinary old gentlemen of humane disposition, forced a supply of tears into his eyes, by some hydraulic process which we are not sufficiently philosophical to be in a condition to explain. 'Poor boy, poor boy!' said Mr. Brownlow, clearing his throat. 'I'm rather hoarse this morning, Mrs. Bedwin. I'm afraid I have caught cold.' 'I hope not, sir,' said Mrs. Bedwin."

Sappiamo dal romanzo che Oliver ha sensibilità introspettiva, e che la sua coscienza esamina continuamente il contesto in cui la sua vicenda si svolge. Questa profondità caratteriale, dato il mezzo espressivo, può emergere purtroppo solo marginalmente dalla performance del bravo attore, Barney Clark. Inoltre, quella parte dell'innata delicatezza di Oliver Twist, data dalle sue ricche origini, non fa parte del plot svelato da Polanski, che tralascia l'aspetto nobiliare inscritto da Dickens nel ritratto di Oliver. Per motivi ideologici, e non a caso, Polanski lascia Oliver invece sano e salvo nelle mani del suo benefattore, da questi avviato ad una vita di intelligenza ed onestà, pienezza che raggiungerà con l'educazione integrale a cui lo vediamo già iniziato, e senza l'ausilio della dote paterna, presente invece, quale colpo di scena, nel romanzo.

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