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Showing posts from June, 2025

Recensione a Mistici (2003) e Extasis (2003). Recensione di Emilio Piccolo.

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  Erminia Passannanti: Mistici , Ripostes Salerno, 2003, pagg. 63, € 12 Erminia Passannanti: Exstasis , LietoColle, Faloppio (CO) 2003, pagg.41, €10 di Emilio Piccolo Questi due libri di poesia erano originariamente un unico libro, per questo ce ne occupiamo simultaneamente. Il denominatore comune di Mistici ed Ex-stasis , che è poi la cifra che caratterizza questa poetessa, è la tendenza a un ‘misticismo’ secolare, passionale, ma soprattutto ironico, tagliente, che si ritrova anche della prima e seconda raccolta Noi Altri (1993) e Macchina (2000), e nel nuovo volume La realtà (Ripostes, 2004) Queste due raccolte offrono una dimensione non propriamente autobiografica della poesia, un discorso posto in continua tensione verso l’ oltre presunto, desiderato, ma anche rimosso, in un quotidiano fatto d’impeto ed angoscia, sulla linea di confine tra la vigile concretezza del verso e l’immaginario sbrigliato. Dato importante è infatti l’apertura all’ altro , oltre c...

“Chi furono”. Poesia sulle vittime di guerra.

 ‘’Chi furono’ La guerra aveva intriso  dei campi di sangue le zolle e così i sopravvissuti sotto il cielo plumbeo si tolsero le scarpe e camminarono scalzi (Erminia Passannanti, 2 maggio 2025) Commento al testo “Chi furono” Il titolo interroga il lettore: chi erano queste persone? Chi furono prima di essere vittime? Pone una domanda sospesa, senza risposta e lascia spazio alla riflessione, evocando un'eco di identità perduta in una dimensione antropologica di umanità cancellata. È dunque un’interrogazione sull’essere di un popolo prima della distruzione. Si evoca l‘annullamento della biografia degli esseri umani, ridotti a tracce di sangue e di dolore nel paesaggio della devastazione: La guerra aveva intriso dei campi le zolle di sangue C’è una dimensione elegiaca e interrogativa che riecheggia la voce dei memoriali, ma senza retorica. Lo sconcerto dello scrittore testimone e partecipe a distanza della tragedia umanitaria non necessita di troppe parole. L’uso dell’imperfetto ...