Edward de Vere e la questione dell’autorialità di Shakespeare: una rilettura oxfordiana
Edward de Vere e la questione dell’autorialità di Shakespeare: una rilettura oxfordiana
Edward De vere in un ritratto dal vivo dell-epoca elisabettiana
e in una riproduzione scultorea contemporanea
Sinossi
Questo saggio esamina la possibilità che Edward de Vere, XVII conte di Oxford, possa essere stato l’autore delle opere tradizionalmente attribuite a William Shakespeare. Viene analizzata la formazione umanistica di Oxford e la sua padronanza di più lingue, compatibili con la sofisticazione linguistica e classica del canone. Nelle liriche dei Sonnets, il poeta, pur affrontando soggetti ritenuti scabrosi e licenziosi, lascia comunque trasparire la propria vera identità. Questa si manifesta non soltanto attraverso i riflessi autobiografici delle esperienze evocate nei testi, ma soprattutto mediante la singolarità del linguaggio poetico, che diviene il segno più autentico e inconfondibile del suo io creativo.
La presente analisi, pur nella sua brevità, riflette inoltre sul contatto diretto dell’autore con la vita di corte, sulle reti politiche elisabettiane, e su come i suoi viaggi in Italia possano aver influenzato l’ambientazione delle opere, e soprattutto l’impiego del canone di derivazione petrarchesca per i suoi sonetti. Viene posta attenzione alle pressioni sociali che avrebbero potuto indurre un nobile autore a rimanere anonimo. Si considerano risonanze biografiche tra le esperienze di Oxford e i temi di Amleto e dei Sonnets, in contrasto con le scarse evidenze relative all’uomo di Stratford. I vuoti nella documentazione su Stratford vengono esplorati, suggerendo l’opportunità di ulteriori considerazioni.
Pur non definitiva, l’ipotesi oxfordiana offre un quadro interpretativo coerente dell’erudizione e delle preoccupazioni tematiche del canone, presentando Oxford come candidato plausibile, seppur dibattuto, dietro il corpus shakespeariano.
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https://www.academia.edu/143705108/Edward_de_Vere_e_la_questione_dellautorialit%C3%A0_di_Shakespeare_una_rilettura_oxfordiana